Una lunga navigazione tra sogno e realtà
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"Apriamo allora con Casati, il ventaglio che smuove le arie dal canto di Prèvert al controcanto di Pavese e abitiamo
quel luogo d'amore ... con un gesto di stupore" Alberto Cappi
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1984 - Edizioni Lo Faro Roma
Sul prato i falò incendiano
I pensieri di Laura che gioca con la collana
Tutta la collina è una luce
Tutta la collina è una luce
Che illumina la notte di questa città.
I pensieri di Laura
In questo nutrito gruppo di poesie di Roberto Casati dal titolo "Amore e disamore", c'è dentro egli stesso. L'Autore è coinvolto fino al collo in riferimento alla propria esperienza, col suo disordine, con un senso di vivere ch'è un "supplemento" alla sua esistenza la quale non sempre lo rende realizzante per quella persistente certezza che ha delle cose.
(Antonio Coppola, dalla presentazione)
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1986 - Edizioni Tracce Pescara
Quante stelle tengo nelle mani stanotte
Per ognuna ho un pensiero già scritto
Per ognuna ho un nuovo sogno
Per ognuna ho un nuovo sogno
Che le porti vicino alla luna
Ma tu non pensarci
Se le mie stelle le vedrai fuggire via
Se le mie stelle le vedrai fuggire via
Dalle dita rilassate.
Roma e Alessandra
"Una città e una donna, realtà e segno che si fondono in armonia con l'autenticità dello spirito del poeta tutto teso alla ricerca di un'idea, di un ricordo, di una chimera che ama in quanto tale. La conquista del segreto, la identità di passato e presente, di desiderio e certezza, di appassionati appelli e invagate contemplazioni è espressa dall'autore con tratto limpido e netto, lontano da ambigue suggestioni e superflue divagazioni linguistiche".
(motivazione Premio Palazzo Grosso - Riva presso Chieri)
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1988 - Edizioni del Leone Spinea
Avrei voluto baciarti
E toglierti un poco del tuo rossetto
Vorrei rapire il tuo amore
E capire qual è stata l'ultima immagine entrata nei tuoi occhi
Vorrei scoprire il tuo rossetto sopra le mie labbra
E poter pensare che non è stato un caso.
E toglierti un poco del tuo rossetto
Vorrei rapire il tuo amore
E capire qual è stata l'ultima immagine entrata nei tuoi occhi
Vorrei scoprire il tuo rossetto sopra le mie labbra
E poter pensare che non è stato un caso.
L'ultima immagine
"L'anafora insinua nella trasparenza del
linguaggio il sospetto di un'inquietudine, un'ombra che può trasformare
l'offerta amorosa in ossessione della mancanza, in angoscia della
perdita. Casati non teme nemmeno la rima tra cuore e amore, la
famigerata coppia del repertorio canzonettistico, ma lo fa in modo da
farci sentire la possibilità di improvvisi, incolmabili abissi."
(Roberto Carifi, Poesia, settembre 1991)
(Roberto Carifi, Poesia, settembre 1991)
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1992 - Edizioni del Leone Spinea
Sento che sarai tu ancora una volta
A sorprendermi un passo avanti
Con le labbra disposte al bacio
I miei occhi sfidano il buio sotto il ponte
Arrivando a piccoli passi
A quel limite prezioso che colora d'amore
Il desiderio d'ogni notte.
A sorprendermi un passo avanti
Con le labbra disposte al bacio
I miei occhi sfidano il buio sotto il ponte
Arrivando a piccoli passi
A quel limite prezioso che colora d'amore
Il desiderio d'ogni notte.
Il buio sotto il ponte
"Questi sei brevi sillogi possono ben
definirsi un canto sensuale ed amoroso recitato dentro l'alone azzurro e
solare di isole e spiagge, un inno all'amore che qui appare sempre
gioioso e gratificante: Nel silenzio / Che mi riempie gli occhi / Le
tue labbra / Sono navi corsare / In navigazine protetta / Dalla luna
persa a Capo Horn".
(Rina Dal Ziglio, Portofranco, luglio 1993)
(Rina Dal Ziglio, Portofranco, luglio 1993)
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1999 - Edizioni del Leone Spinea
Non è possibile staccarsi dai tuoi occhi,
anche solo per un attimo,
nella notte che confonde le ombre sulla marea.
Perché le carezze seguono percorsi autonomi,
creando mille brividi,
nell'insinuarsi tra le labbra a Capo Horn.
Perché chi ti conosce
vede tutto quello che gli altri non vedono.
anche solo per un attimo,
nella notte che confonde le ombre sulla marea.
Perché le carezze seguono percorsi autonomi,
creando mille brividi,
nell'insinuarsi tra le labbra a Capo Horn.
Perché chi ti conosce
vede tutto quello che gli altri non vedono.
Non è possibile staccarsi dai tuoi occhi
"Poesia di pause e silenzi, questa di Roberto Casati, sensuale nei modi e nelle volute lentezze descrittive. Poesia di pelle, di occhi; tattile e vibratile."
(Gian Domenico Mazzocato, febbraio 2008)
(Gian Domenico Mazzocato, febbraio 2008)
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2016 - Guido Miano Editore Milano
Poi a volte, lente attenzioni
sfiorano le mie fragilità,
e ciò che rimane delle parole
è un eco inutile di silenzio.
Cerco le tue labbra
per credere ancora di averti,
per immaginarmi una notte d'estate
insieme a te sul mare in tempesta.
*
"I testi del poeta Roberto Casati sono stati qui suddivisi con adeguata selezione nelle quattro tematiche più rilevanti del nostro tempo: "Amore", "L'incanto della memoria", "Tempo" e "Natura Medicatrix", in ciascuna delle quali è possibile evidenziare affinità, come si diceva, con autori stranieri affermati."
(Guido Miano, 2016)
(Guido Miano, 2016)
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2020 - Guido Miano Editore Milano
Giochi di vento,
parole lontane riportate dal mare,
nell’attimo che apro gli occhi
da un anticipo di notte,
e tu non ci sei.
Il mare di Ostia a primavera
lasciava tracce di noi nelle lunghe domeniche.
*
"Il poeta Roberto Casati si dimostra un vero cesellatore di parole, che, assemblate in iuncturae di grande forza reificante, si offrono ad un dire vario e articolato; ad una architettura grammaticale che coi suoi slanci ascensionali o col ricorso a immagini di erotica fisicità ci offre tutte le tappe di un odeporico percorso: i versi si fanno ora brevi e concisi, ora ampi e prolungati, ora ipertrofici, ora ipotrofici per seguire le oscillazioni di un sentire in preda ad un erotismo di ecfrastica elasticità, per cui, come in tutti i viaggi marini, non è arduo pensare a naufragi, a scogli che infrangono l'imbarcazione o a immersioni ed emersioni, dato che il poeta sente il bisogno di visualizzare i suoi stati d'animo in guizzi naturali che bene li configurano. "
(dalla prefazione di Nazario Pardini)
(dalla prefazione di Nazario Pardini)
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2024 - Guido Miano Editore Milano
*
Ti guardo da lontano
camminare la notte,
estremo bordo alle alternative,
lento passo all’ultima mano
giocata perdendo stanche carte,
fragile avvicinarsi di vele riflesse.
Luna che corregge
il segreto volo del gabbiano.
"I pilastri fondamentali di questa raccolta di poesie di Roberto Casati sono costituiti dal rapporto con l’amore e con la natura, di per sé portatori di esigenze conoscitive e comunicative. Si riscontrano anche non poche allocuzioni in senso opposto, cioè riconducibili alle problematiche contemporanee dell’incomunicabilità. Abbondano dunque nel soliloquio poetico, nel viaggio per avventure interiori e geografiche, nelle oscillazioni sentimentali dell’amore vissuto e ricercato, negli sguardi addolorati sulle tragedie del nostro mondo, le incessanti auto-interrogazioni sul senso delle cose, delle memorie, del tempo che passa, dei messaggi del mare-mito e lezione per l’uomo navigante verso altri lidi ed approdi. Si tratta nel complesso di liriche aperte ad una ricerca di “passaggi a nordovest”. Il poeta, fedele a se stesso, può concedersi ancora sogni e fantasie: c’è Dragut, corsaro ottomano del 1.400; Gibilterra e gli echi lontani dei mari del sud; il non visto che ancora attrae nonostante i percorsi senza meta; l’ultimo viaggio misterioso dove regna un agnosticismo senza sbocchi… e la compagnia delle lettere, forse più concreta, che s’incarna in Cesare Pavese, Pablo Neruda. E lasciarsi catturare dalla contemplazione della natura, finché l’eternità del mare sarà dentro di noi.."
(dalla prefazione di Enzo Concardi)
(dalla prefazione di Enzo Concardi)
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2024 - Fara Editore Rimini
Opera selezionata al Faraexcelsior
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Il silenzio strappava i vestiti
e agli angoli si muovevano
piccoli di cinghiale travolti
da ciò che restava dei nostri passi
tracce leggere sul prossimo sentiero.
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«È delicata filatura la voce percorsa sul segno dell’attimo rivelato sul margine di un sentiero voltato alla scena di una mancanza che tracima la piega delle labbra laddove il mistero della vita scuote la linea di un orizzonte che indora il seme sul precipizio del cuore, e lì abitare. Immagini di un passato che si edificano quale paesaggio spirituale significante un presente che respira di suo poetico candore malgrado il dolore o forse proprio per il segno marcato sull’assonanza del perduto metaforicamente inteso quale viatico riparo dall’assenza di un angelo che si continua alla notte come piccola stella indicativa di una fragilità composta sul limitare del silenzio che ha casa nella memoria.
(dalla motivazione di Daita Martinez)
(dalla motivazione di Daita Martinez)